La Chiesa deve adattarsi al mondo? L’esperienza dei protestanti dice di no

Woman Episcopal Bishop“La Chiesa deve adattarsi al mondo”, quante volte sentiamo ripetere questa frase? E’ l’auspicio a nascondere la parte di dottrina più scomoda, più difficile da capire dagli uomini moderni per apparire più accattivante, per tentare di ingrossare le fila.

Certo, la Chiesa deve accogliere tutti ma giustamente non legittima tutto, stima e sostiene certi comportamenti mentre condanna altri, ma perdona sempre. Gesù andava con tutti, pubblicani e peccatori, ma per la salvezza personale invitava gli uomini ad entrare per la “via stretta”, perché quella larga porta alla perdizione. Non è la Chiesa che deve annacquare la dottrina, è semmai l’uomo che vuole salvarsi che deve cambiare se stesso per aderire il più possibile alla proposta cristiana, etica e morale. Adattarsi al mondo significa diventarne complice. E’ invece importante trovare un linguaggio nuovo per comunicare il pensiero della Chiesa, Papa Francesco lo sta facendo molto bene.

Oltretutto c’è già chi ha provato ad “adattarsi” alla relativista morale moderna e i risultati non sono certo stati quelli sperati. Parliamo dei nostri fratelli protestanti e delle cosiddette chiese riformate, che non hanno retto alla spinta del femminismo, della secolarizzazione, del libertinismo edonista e del consumismo e si sono adeguate al progressismo internazionale in riferimento soprattutto ai grandi temi antropologici dell’attualità: sacerdozio femminile, abolizione del celibato, sacerdoti e vescovi apertamente omosessuali, “nuovi diritti” su l’inizio e fine della vita, diffusione del gender nelle scuole cristiane, sostegno a unioni omosessuali in “nome dell’amore” ecc.

Questo piegarsi alle ‘esigenze’ della secolarizzazione ha forse comportato effetti positivi sulla vitalità del protestantesimo europeo? I numeri non mentono: «Alcuni dati statistici costringono (purtroppo) a chiedersi se il protestantesimo storico europeo (in particolare luterani e calvinisti) non rischi di diventare minoranza irrilevante. Analogo il caso anglicano. Eppure c’è chi nel mondo cattolico propone con più o meno santa ingenuità le ricette ‘aperturiste’ non certo estranee a tale situazione, sempre più preoccupante», si legge su “Rossoporpora”. Se guardiamo a luterani, calvinisti e anglicani (troppo complesso riflettere sulle miriadi di sigle del pentecostalismo, scisse in protestantesimi “liberi”, “evangelici”, di “risveglio”) e prendiamo i dati statistici forniti dalle stesse Chiese nazionali protestanti appare questa situazione:

 

In Germania, patria di Lutero, dopo la riunificazione del 1990 i protestanti erano 29,4 milioni (il 36,9% della popolazione); nel 2004 erano scesi a 26,2 milioni (31, 5%) e nel 2013 a 23,3 milioni (29%). Nel 1990 i cattolici erano 28,5 milioni (35,4%), nel 2013 24,2 milioni (30%).

In Svizzera, patria di Calvino, nel 1970 i protestanti erano il 48,8% della popolazione e superavano di un paio di punti i cattolici. Nel 2000 erano scesi al 33,9%, nel 2013 al 26,9%. Calo anche per i cattolici – ma in percentuale minore, pur se preoccupante – passati dal 46,7% del 1970, al 42,3% nel 2000, al 38,2% del 2013. E’ anche interessante notare che ormai i protestanti non sono più al primo posto né a Zurigo né a Ginevra né a Basilea né a Losanna né a Neuchatel, sorpassati dai cattolici e/o dai non credenti. Altra constatazione statistica: nel 2012 il protestantesimo in Svizzera ha registrato più abbandoni del cattolicesimo (come del resto in Germania): un dato che si ritrova in tutta la Confederazione (ad eccezione della diocesi di Coira).

In Olanda, calvinista, i protestanti erano nel 1971 il 35,9% della popolazione, nel 2010 sono scesi al 15,6% (i cattolici dal 40,4% al 24,5%). Quando nel 2004 le tre principali denominazioni protestanti si unirono (calvinisti ortodossi, calvinisti moderati, luterani), i fedeli erano oltre 2.400.000. Oggi ne restano meno di 1.800.000. Da notare che l’Olanda è stata la prima nazione al mondo a riconoscere i cosiddetti “matrimoni gay”; ed è tristemente pure alla cosiddetta avanguardia in materia di fine vita.

In Scandinavia troviamo altri avanguardisti in materia dei cosiddetti “nuovi diritti”, come in Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia sono formalmente tutti Paesi in cui il protestantesimo è ben radicato, con maggioranze ancora massicce (oltre l’80%). Tuttavia da inchieste demoscopiche recenti si scopre poi che in Svezia i non credenti raggiungono il 45% e in Norvegia il 33%. In Svezia e Norvegia già nel 2008/2009 il Parlamento ha riconosciuto i cosiddetti ‘matrimoni gay’, in Danimarca è stato fatto nel 2012 e in Finlandia di recente. Proprio in Finlandia la decisione parlamentare di riconoscere tali “matrimoni”, presa lo scorso 28 novembre con 102 voti contro 95, ha provocato una forte spaccatura all’interno del mondo luterano, il cui responsabile si è felicitato per il risultato. In pochi giorni oltre 13mila protestanti hanno abbandonato la loro comunità ecclesiale.

La Gran Bretagna è patria dell’anglicanesimo e nel 1983 gli anglicani rappresentavano il 40% della popolazione britannica, nel 2012 il 20% (cattolici dal 10% al 9%). Nel 1993 venne introdotto il sacerdozio femminile, nel 2006 l’episcopato femminile. Come reazione vescovi, sacerdoti e centinaia di fedeli hanno chiesto di aderire alla Chiesa cattolica, l’entrata si concretizzerà nel 2011. Nel 2013 diventano vescovi anche preti omosessuali e la benedizione di coppie gay in chiesa, nel luglio 2014 arrivano le donne-vescovo e l’introduzione di programmi “contro l’omofobia”. Intanto la partecipazione al culto domenicale è scesa negli ultimi vent’anni da 1,2 milioni di fedeli a 800 mila, meno dei cattolici che abitualmente assistono alla santa messa.

 

La conclusione la lasciamo a Giuseppe Rusconi, autore di questa ricerca: «Dalla lettura delle cifre che abbiamo dato sorge prepotente una domanda: è proprio il caso di assecondare –come hanno fatto molte comunità ecclesiali del mondo protestante– il relativismo imperante di tipo ideologico-economico, snaturando la propria identità nel tentativo di recuperare i fedeli smarriti? Al di là di ogni altra considerazione ci sembra che le cifre parlino. Inequivocabilmente».

La redazione

27 commenti a La Chiesa deve adattarsi al mondo? L’esperienza dei protestanti dice di no

  • lorenzo ha detto:

    Volete sapere cosa succederà se la Chiesa aprirà alla comunione ai divorziati risposati ed alla derubricazione delle pratiche omosessuali dei peccati contro natura?
    La Chiesa olandese, negli anni del post-concilio, ha introdotto un proprio catechismo nel quale la divina Misericordia per i peccatori pentiti era stata sostituita con il permissivismo per i peccatori impenitenti: i cattolici di quel paese sono oggi solo l’ombra di quello che erano negli anni 60.

  • Dario* ha detto:

    Articolo molto interessante (ma non è una novità)

    Un paio di segnalazioni:
    – nel paragrafo della Scandinavia manca un punto, per la precisione prima della frase che inizia per “Proprio in Finlandia”
    – a mio avviso l’ultima parola del primo paragrafo dovrebbe essere “fila” e non “file”

  • LG ha detto:

    …riguardo la foto a corredo dell’articolo: è francamente grottesca e ridicola. Capisco perchè molti abbandonano l’anglicanesimo…

  • Jem ha detto:

    Scusate, forse non c’entra niente con il discorso… ma sbaglio o anche in Italia il numero di cattolici è diminuito sensibilmente? Dalle ricerche sul web ho visto che in sei anni il numero di italiani che si dichiara cattolico ha perso 24 punti percentuale. Correggetemi se sbaglio…

    • Fred ha detto:

      Infatti riportare le statistiche in questo modo non serve assolutamente a nulla, perchè anche se fosse dimostrato un minor calo dei cattolici potrebbe significare che la popolazione cattolica è più ancorata al passato e più restia ad affrontare le sfide della società moderna e quindi tale dato non sarebbe più da sbandierare come un cosa positiva. Credo infatti che i cristiani ortodossi siano calati meno degli altri cristiani e quindi, secondo il ragionamento dell’articolo, sarebbe ragionevole auspicare una conversione di massa alla chiesa ortodossa. O forse a quella evangelica, che pure è in aumento.
      .

      • Panthom ha detto:

        Credo che la lettura statistica non voglia dire: convertitevi nella confessione che ha perso meno fedeli, semplicemente si mostra che modificare la dottrina per andare incontro al mondo è una scelta che al mondo non interessa affatto, non è quello che cerca.

  • beppino ha detto:

    Il concetto di fondo della nota di UCCR é condivisibilissimo. E ci vorrebbe comunque molta prudenza sia nel valutare atteggiamenti di “apertura” (nel senso, il mondo cambia e qualcosa cambio anch’io…) sia nel valutare atteggiamenti di chiusura (i cattolici così sono e così devono restare…).

    In realtà per un cattolico, non si dovrebbero neanche affrontare certi discorsi in quanto é “irrilevante” che il proprio contesto religioso e culturale sia in aumento o in diminuzione; ben altre cose devono guidare/far pensare quotidianamente nell’atteggiamento tipo del fedele cattolico, in particolare la pratica testimonianza del proprio credo e della propria fede.

    Detto questo, guardando al discorso con distacco e in modo molto laico non si può non tener conto che la salvaguardia della “cultura” della trascendenza ricevuta e consegnata a chi viene dopo, magari anche “modificata” ma sempre in modo irrisorio, é comunque fondamentale. Un esempio lampante possiamo trovarlo nella “continuità” nel tempo delle comunità di ebrei nei vari Paesi, che pur continuamente bersagliate e bistrattate, hanno quasi sempre superato l’esame del tempo. Insomma pensare al dopo preferenzialmente con le “regole” del prima e propensione quasi nulla a rivedere un set ben preciso e circostanziato di principi non negoziabili.

    In ogni caso Gesù non ha mai richiesto il rispetto/controllo di alcun andamento statistico o numerico, ne mi pare abbia mai fatto capire o balenare la possibilità che il “messaggio”, nella sostanza, si debba appoggiare su “basi” diverse o adattabili al mutare dei tempi e delle circostanze.

  • ornella ha detto:

    Fatelo sapere urgentemente al Papa Francesco , visto che parla insistentemente di APERTURE ..
    Dio Onnipotente salvaci da questo squallore .

    • Ottavio ha detto:

      Francesco non ha mai parlato di “aperture” nel senso che intendi tu, l’unico squallore è la tua presenza nella Chiesa in cui non credi più per colpa di Antonio Socci.

    • Liliana ha detto:

      Si,fatelo urgentemente sapere a Papa Francesco ……

      • Ottavio ha detto:

        No fatelo sapere al cancro tradizionalista che vorrebbe una Chiesa fai da te staccata dal Pontefice dove la propria personale interpretazione dei codici canonici è l’unica cosa che davvero conta. A questo punto molto meglio i progressisti, sono meno antipatici, arroganti e saccenti del gruppetto lefebriano che vivacchia nel sottobosco cattolico.

        • Dario* ha detto:

          Potrei anche condividere ma mi chiedo perché ci si debba sempre ridurre a scegliere il male minore quando invece si può scegliere l’infinito Bene 😉

        • nikolaus ha detto:

          il cancro, quello vero, è il modernismo e il buonismo che permeano la Chiesa da decenni.

          • Dario* ha detto:

            Tutto ciò che è male è male, è perfettamente inutile e patetico affermare che il male sia solo quello degli altri mentre il proprio è accettabile, non si può venire a patti col male, qualunque sia la sua forma

    • gladio ha detto:

      Mia cara Pasionaria, ti faccio notare che è dovere di ogni cattolico sottostare all’ autorità del Papa che è il rappresentante di Cristo sulla terra. E sottostare all’ autorità del Papa non vuol dire spalleggiare chi lo denigra prassochè tutti i giorni.

      Se uno è convinto che il Papa stia sfasciando la Chiesa è liberissimo di pensarlo ma a questo punto deve avere l’ onestà intellettuale di abbandonare il cattolicesimo, così come è avvenuto nei Paesi protestanti al tempo della
      ” Riforma”; questi hanno seguito Lutero, tu seguirai Socci.

      Solo e soltanto quado eventualmente Socci sarà fatto Papa potrai rientrare in piena comunione con la Chiesa cattolica, ma solo allora e non prima di allora.

      P.S: Pasionaria… te lo sussurro in un orecchio: non dare eccessiva fiducia a chi gestisce un blog diventato ormai monotematico. Bergoglio a colazione, Bergoglio a pranzo, Bergoglio a merenda e Bergoglio a cena …è un po’ come essere in auto con un autista ubriaco, prima o poi ci si schianta

      • andrea g ha detto:

        “è un po’ come essere in auto con un autista ubriaco, prima o poi
        ci si schianta”.
        Davvero un calzante paragone, Gladio!

        • andrea g ha detto:

          Va da sè che prego affinchè, prima dello schianto,
          il guidatore in questione alzi gli occhi a DIO ed
          abbia l’umiltà di riconoscere che è sempre stato
          mosso dall’ego nevrotico.

          • gladio ha detto:

            Mah…la mia impressione è che Socci viva una condizione psichica patologica dovuta ad uno stato depressivo: proprio per questa ragione, infatti, non infierirei più di tanto su di lui, non credi?

    • lorenzo ha detto:

      «Avere un cuore misericordioso non significa avere un cuore debole. Chi vuole essere misericordioso ha bisogno di un cuore forte, saldo, chiuso al tentatore, ma aperto a Dio. Un cuore che si lasci compenetrare dallo Spirito e portare sulle strade dell’amore che conducono ai fratelli e alle sorelle. In fondo, un cuore povero, che conosce cioè le proprie povertà e si spende per l’altro» (Messaggio del Papa per la Quaresima 2015).

    • lorenzo ha detto:

      Ecco le “APERTURE ..” di Papa Francesco:
      l’esame di coscienza che ogni cattolico dovrebbe fare ogni sera!!!

      Nei confronti di Dio
      Mi rivolgo a Dio solo nel bisogno?
      Partecipo alla Messa la domenica e le feste di precetto?
      Comincio e chiudo la giornata con la preghiera?
      Ho nominato invano Dio, la Vergine, i Santi?
      Mi sono vergognato di dimostrarmi cristiano?
      Cosa faccio per crescere spiritualmente? Come? Quando?
      Mi ribello davanti ai disegni di Dio?
      Pretendo che egli compia la mia volontà?

      Nei confronti del prossimo
      So perdonare, compatire, aiutare il prossimo?
      Ho calunniato, rubato, disprezzato i piccoli e gli indifesi?
      Sono invidioso, collerico, parziale?
      Ho cura dei poveri e dei malati?
      Mi vergogno della carne di mio fratello, della mia sorella?
      Sono onesto e giusto con tutti o alimento la “cultura dello scarto”?
      Ho istigato altri a fare il male?
      Osservo la morale coniugale e familiare insegnata dal Vangelo?
      Come vivo le responsabilità educative verso i figli?
      Onoro e rispetto i miei genitori?
      Ho rifiutato la vita appena concepita?
      Ho spento il dono della vita?
      Ho aiutato a farlo?
      Rispetto l’ambiente?

      Nei confronti di sé
      Sono un po’ mondano e un po’ credente?
      Esagero nel mangiare, bere, fumare, divertirmi?
      Mi preoccupo troppo della salute fisica, dei miei beni?
      Come uso il mio tempo?
      Sono pigro?
      Voglio essere servito?
      Amo e coltivo la purezza di cuore, di pensieri e di azioni?
      Medito vendette, nutro rancori?
      Sono mite, umile, costruttore di pace?

  • Psicolgia? ha detto:

    Piuttosto è il mondo (cioè noi…) che si deve adattare alla Chiesa se vuole essere salvato.

  • Daniele ha detto:

    Ma è proprio la “dottrina scomoda”, quella che ci ferisce, ci smuove, ci mette in discussione… Ma non lo fa mai per mortificarci, ma lo fa sempre per farci diventare uomini e donne migliori, a immagine di Gesù, modello di ogni santità.
    Se qualche volta la Parola di Dio ci rimprovera, è sempre per il nostro bene. Come un genitore non cova rancore per il figlio che sbaglia, ma, piuttosto, lo rimprovera, lo corregge e lo perdona allo scopo di farlo diventare una persona migliore e matura, così fa Dio con noi. Perché Dio è Nostro Padre!

  • ornella ha detto:

    ” Affermo dunque con solennita’ che la Chiesa d’Africa si opporra’ fermamente a ogni ribellione contro l’insegnamento di Gesù e del Magistero della Chiesa “. cardinale Robert Sarah

    • Dario* ha detto:

      So dove vuoi andare a parare ma mi limiterò a rispondere solo a ciò che hai scritto dicendo: speriamo non solo la Chiesa d’Africa! 😉

  • Berto ha detto:

    Mi pare che l’articolo sia la scoperta dell’acqua calda. La diminuzione dei protestanti è frutto della progressiva laicizzazione delle società post-moderne. Peccato che non ci sia il dato francese dove emerge come il cattolicesimo sia in caduta libera. Là c’è la chiesa lefevriana. Come si spiega il fenomeno?

    • Dario* ha detto:

      Si spiega col fatto che non importa la direzione con cui ci si allontana dalla Verità, ciò che fa la differenza è soltanto la distanza (passami il termine mutuato dalla matematica) in modulo. La Verità è una e non esiste un modo positivo per allontanarvisi, allontanarsi da essa è sempre negativo